L'allarme è stato dato verso le nove di ieri sera dall'unica superstite, l'altra figlia della donna, Erika, 16 anni, che è riuscita a fuggire e a chiamare aiuto, purtroppo troppo tardi per evitare la strage. Madre e figlio dodicenne accoltellati e uccisi nella loro abitazione. E' accaduto ieri sera alla periferia di Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Le vittime sono Susy Cassini, 45 anni, moglie di un dirigente industriale, e il figlio Gianluca De Nardo. L'allarme è stato dato verso le nove di ieri sera dall'unica superstite, l'altra figlia della donna, Erika, 14 anni, che è riuscita a fuggire e a chiamare aiuto, purtroppo troppo tardi per evitare la strage. ''La pista è quella dei rapinatori che non esitano ad ammazzare - ha detto il procuratore capo di Alessandria, Carlo Carlesi. E' un delitto di una ferocia senza limiti e senza senso''. Il magistrato ha anche precisato che le due vittime sono state colpite con ''una serie di coltellate in tutto il corpo''. Gli assassini sarebbero entrati dal garage, sul retro della villetta a schiera, sorprendendo le vittime in cucina. E proprio lì è stata accoltellata Susy Cassini, mentre i due figli cercavano scampo. Probabilmente la donna ha avuto un istintivo gesto di reazione e ha cercato di proteggere i figli: gli assassini si sono quindi scagliati su di lei, vibrando i primi fendenti e hanno poi infierito sul corpo martoriato della donna, poi hanno usato la stessa ferocia sanguinaria sul ragazzino che ha tentato di salvarsi dirigendosi verso il piano superiore della villetta. Nella nottata è montata la rabbia degli abitanti del posto che hanno protestato lamentando una scarsa protezione contro la criminalità.
09:56 MASSACRATI IN CASA: DUE ASSASSINI; DICE LA 14/ENNE RIUSCITA A FUGGIRE
ALESSANDRIA - Sono due gli assassini che la notte scorsa hanno massacrato a coltellate, in una villetta di Novi Ligure, la moglie di un dirigente industriale, Susy Cassini, 45 anni, e il figlio Gianluca De Nardo, di 12. E' emerso dalle poche parole che i carabinieri sono riusciti a strappare all'altra figlia, Erika, 16 anni, anche lei in casa al momento della tragedia. La ragazzina, che e' riuscita a scappare, è in un forte stato di choc.
12:36 MASSACRATI IN CASA: ANCHE TORTURE; SEGNI DI ACCANIMENTO SU RAGAZZO
ALESSANDRIA - Nel duplice omicidio di Novi Ligure, l'unico indizio è una vettura di piccola cilindrata di colore chiaro, una Fiat Uno o una Polo, individuata dai vicini di casa che hanno dato l'allarme. Si è appreso inoltre che Gianluca, il dodicenne ucciso con la madre, sarebbe stato anche torturato dagli assassini. "Sul corpo - ha detto il PM - ci sono strane punzecchiature, probabilmente segni di accanimento". E' escluso un tentato sequestro
13:28 MASSACRATI IN CASA: PISTA VENDETTA; SI PENSA A DUE LADRI ITALIANI
ALESSANDRIA - Si profila una pista nelle indagini sul duplice delitto di Novi: porterebbe a due ladri, probabilmente italiani, sorpresi dalla famiglia De Nardo dopo un furto che stavano compiendo nella villetta qualche settimana fa. I due ladri erano stati descritti ai carabinieri proprio da Susy Cassini e la sua testimonianza potrebbe avere portato alla loro identificazione. Si tratterebbe di un uomo di 30 anni e un altro sulla quarantina.
21:08 MASSACRO IN CASA: VERSO IDENTIKIT; IN BASE A TESTIMONIANZA ERIKA
NOVI LIGURE - Ha fatto una precisa descrizione degli assassini Erika, la ragazza scampata alla strage di Novi Ligure, e gli inquirenti stanno lavorando a un identikit. Si tratta di 2 uomini, uno molto giovane, l'altro sui 45-50 anni, che hanno agito a volto scoperto. Non si sa se siano italiani o stranieri. Erika, che era accorsa sentendo urlare, è fuggita lungo la scala che porta nel garage, da cui è uscita. Brutti: si seguiranno tutte le piste
22:18 MASSACRO NOVI:SI SEGUE OGNI PISTA; BRUTTI, INTOLLERABILE FEROCIA
ROMA – “Le indagini sono in tutte le direzioni: non si può escludere, che gli assassini siano stranieri oppure italiani”. Lo ha detto il sottosegretario all'Interno, Brutti, rispondendo ad interpellanze urgenti al Senato sui delitti di Novi Ligure. Brutti ha definito il delitto “Di intollerabile ferocia. Verrà spesa ogni energia e ogni professionalità per catturare i colpevoli”. Ha inoltre assicurato piena collaborazione tra le forze di polizia. Quarantotto ore appena e il racconto di Erika si disfa come fosse un castello di carte. Troppe le contraddizioni, troppe le tracce sulla scena del crimine che non combaciano con la versione fornita dalla giovane. Lasciati soli in una stanza della caserma dei carabinieri dove i due giovani sono stati a lungo interrogati, scatta la trappola. I loro discorsi vengono intercettati e registrati. Nella serata del 23 Febbraio Omar e Erika vengono messi in stato di fermo su ordine del procuratore di Alessandria, Carlo Carlesi. Sono loro i killer di Susy Cassini, 45 anni e di Gianluca De Nardo, 12, madre e fratello di Erika.
