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Milano, Licia Sardo piange

Nel suo studio, l'avvocato che tanto si è presa a cuore la difesa della Quaglini non riesce a contenere rabbia e sconforto. «Sono solo contenta che mi ha detto che mi voleva bene. Non è poco. In questi momenti ci si chiede se si poteva fare qualcosa di più.» Per Licia Sardo, Milena Quaglini è sempre stata una vittima che ha reagito inconsapevolmente a chi l'ha maltrattata. «Ci sono solo due possibilità per spiegare quello che ha fatto, dice il legale, o ha avuto una crisi di botto, ma tendo a non crederci, perché le avevo dato da poco i soldi per i farmaci antidepressivi. Oppure, ed è l'ipotesi che io temo, ha fatto un gesto che non voleva portare veramente a termine.» Non voleva uccidersi? «Sì, per me voleva solo far capire che stava male.» Dicono che Milena Quaglini si sentisse abbandonata da tutti, dalla famiglia in particolare? «Non è vero. Stava progettando di sposarsi con Roberto, un uomo del quale preferisco non fornire l'identità.» Sposarsi? E dove? «In carcere, anche se non era entusiasta. L'ultima volta abbiamo parlato delle pubblicazioni.» Quando ha visto Milena Quaglini l'ultima volta? «La scorsa settimana. Poi mi ha scritto due lettere carcere. Nella prima mi spiegava che aveva bisogno di soldi per pagarsi i medicinali. Nella seconda mi ringraziava perché le avevo promesso 100 mila lire la settimana. Era difficile pagare 42 mila lire ogni scatola di farmaci.» Nessuno aiutava finanziariamente la donna? «No. Prima riusciva a guadagnare vendendo i quadri. Ma da mesi era troppo debole, non riusciva a dipingere. Forse Roberto le dava qualcosa, non lo so.» All'ultima udienza del processo Porrello, Milena Quaglini ha raccontato tutta la sua vita. E' stata una specie di messaggio di addio? «Non lo so, non credo assolutamente che premeditasse il gesto. Ma anche in quell'occasione era stata sincera. Non si era nascosta. Ha detto di aver ucciso Porrello perché era un maiale. Adesso ci dimentichiamo che Porrello era stato sei anni in carcere per aver violentato le tre figlie. Si pensa solo alla cattiveria di Milena.»

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