La procura generale di Milano ha dato parere contrario alla scarcerazione del Serial Killer Marco Furlan, condannato a ventisette anni di reclusione per cinque omicidi avvenuti tra il 1977 e il 1984 nel nome del fantomatico movimento neo-nazista “Ludwig”. Furlan, difeso dall'avvocato Corrado Limentani, aveva chiesto la liberazione condizionata o in subordine la semilibertà o l'affidamento in prova. Secondo la difesa Furlan finirebbe di scontare la pena tra due anni tenendo conto dei quattro anni di carcerazione preventiva, dei dodici anni trascorsi dall'arresto, di tre indulti e dei condoni per buona condotta. Per il sostituto procuratore generale Adolfo Gustavo Cioppa va ancora approfondito invece il percorso penitenziario, nonostante la relazione di sintesi positiva degli educatori. Furlan che adesso ha quarantasette anni e all'epoca del processo fu giudicato da una perizia semi-infermo di mente si sta per laureare in ingegneria. Era stato arrestato a Creta nel 1995. I delitti li aveva commessi insieme a Wolfgang Abel, uccidendo zingari, nomadi, tre preti e incendiando discoteche ritenuti "luoghi di perdizione”.