Il “Cannibale di Rotenburg” vuole bloccare l'uscita del film statunitense che ricostruisce la sua storia. L'informatico tedesco Armin Meiwes, 44 anni, è stato condannato due anni fa a 8 anni e mezzo di prigione, ritenuto colpevole di “omicidio colposo” per aver ucciso, sezionato e mangiato parti degli organi di un altro uomo. Una vicenda di cannibalismo e omosessualità avvenuta che sconvolse la cittadina di Rotenburg, in Assia (Germania centrale). Meiwes conobbe la sua vittima su internet, un ingegnere berlinese di un anno più giovane, che acconsentì a essere ucciso e mangiato. I fatti avvennero il 10 Marzo 2001 nella casa di Meiwes a Rotenburg. Tutto è stato documentato in un video, realizzato dallo stesso cannibale, della durata di quattro ore. La notte stessa dell'arrivo da Berlino del suo ospite di 37 anni, Meiwes lo uccise con un coltello da cucina dopo averlo semi-anestetizzato con alcool e sonniferi. In precedenza, quando era ancora in vita ma semicosciente, lo aveva evirato e aveva mangiato con lui (secondo le immagini dei filmati) gli organi genitali. Finita la vittima con una coltellata, Meiwes aveva poi sezionato il cadavere ed aveva conservato nel freezer i pezzi di carne umana che ha via via scongelato e mangiato. Secondo il suo legale, Harald Ermel, la pellicola, prodotta dalla “Atlantic Streamline”, sarebbe stata girata senza la necessaria autorizzazione del suo assistito. Il film "Rohtenburg" dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche della Germania il prossimo 9 Marzo. L'attore Thomas Kretschmann, protagonista del remake di 'King Kong', interpreta il ruolo del Cannibale. L'avvocato sostiene che nel film si rappresenta il suo cliente come "un assassino brutale", fornendo "una rappresentazione sbagliata" dei fatti. Il legale ha annunciato che intenterà causa alla casa di produzione americana perchè viola i diritti del suo assistito. Armin Meiwes ha, invece, permesso di realizzare un lungometraggio di 90 minuti sulla sua storia alla Bbc e all'americana Hbo atteso per l'autunno. Intanto il legale ha ricevuto disposizioni da Meiwes per denunciare la rockband tedesca "Rammstein" che ha occupato i vertici delle Hit-Parade americane e tedesche con 'Mein Teil' (La mia parte) dove compaiono evidenti riferimenti al suo cliente. Meiwes da Giovedì prossimo tornerà a Francoforte sul banco degli imputati per un nuovo processo chiesto e ottenuto dai rappresentanti dell'accusa insoddisfatti della prima sentenza del tribunale di Kassel, per molti troppo blanda. Questa volta l'accusa sarà di omicidio volontario. Meiwes, in una intervista al "Sunday Times" britannico, recentemente ha ripetuto che se la sua vittima non lo avesse chiesto, non lo avrebbe ne ucciso ne mangiato.